Ai Pomari nessuna riqualificazione con le vostre colate di cemento!
Negli ultimi mesi diversi privati hanno presentato i loro progetti di riqualificazione urbana secondo i criteri della legge regionale 50/12, legge che prescrive l'individuazione di nuove aree commerciali. Tra i principi e le finalità della norma si parla anche di "salvaguardare la sostenibilità territoriale ed ambientale evitando consumo di suolo, incentivando il recupero e la riqualificazione urbanistica di aree e
strutture dismesse e degradate".
Apprendiamo dalla stampa che tra le richieste giunte in Comune è arrivata anche quella della società GRC (legata a doppio filo con Incos Italia Spa) per quanto riguarda l'area dei Pomari. La società sostiene in maniera irresponsabile che "il mancato completamento delle strutture commerciali costituisce un impoverimento del territorio in una zona importante".
Solo quando si bada esclusivamente al profitto si può pensare che queste colate di cemento possano fermare l'impoverimento del territorio, semmai questo impoverimento sarà dato dalla costruzione di 2 capannoni commerciali da 8.000 metri quadri ciascuno e un palazzone direzionale alto 26 metri. Le stesse opere che stravolgeranno il volto di un quartiere residenziale poiché porteranno un enorme flusso di traffico, sinonimo di
inquinamento, che aumenterà in maniera esponenziale tra qualche anno dato che a pochi metri sorgerà lo svincolo d'innesto della tanto decantata nuova tangenziale.
Hanno ragione i privati a definire i Pomari e San Lazzaro una zona importante, lo sono sicuramente poiché si tratta di un'area tra le più densamente popolate di Vicenza e fu proprio in virtù di questo che negli anni '90 era stata prevista la creazione di un'enorme polmone verde ma la storia andò diversamente, il parco venne scippato con il PIRUEA del 2003.
Oggi il PIRUEA è scaduto ma la Giunta Comunale, la stessa che ha negato la proroga, non si sta minimamente prodigando per trovare un'alternativa alla devastazione prevista.
Tenendo conto della mole di locali sfitti in città, le nuove costruzioni pianificate ai Pomari risultano totalmente superflue, per questo rivendichiamo l'unica opera necessaria a fermare l'impoverimento di un territorio e di una città: un grande polmone verde di 60 mila metri quadrati nei terreni ove si vorrebbero far sorgere inutili e devastanti aree commerciali.
Infine teniamo a far presente alla società Incos e all'Assessore Dalla Pozza, al quale giustamente "non interessa riqualificare il singolo lotto ma l'intero contesto", che ai Pomari non ci sarà nessuna riqualificazione con le vostre colate di cemento.
Vicenza, 2 luglio 2014
COMITATO POMARI
P.s.:
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