Morti per sfratto...Basta
Un'altra vittima della crisi economica, dopo Ragusa, un altro anziano si è suicidato a Lonigo e quanti sono coloro che non appaiano nelle cronache e che a causa della mancanza di lavoro, di risorse economiche per far fronte alle bollette, all'affitto, alle rate del mutuo, e alle altre spese ordinarie, cadano in depressione e si suicidano? Si stima che ci sono più di 200 sfratti al mese nel vicentino, senza pensare ai pignoramenti delle abitazioni per mancato pagamento de debiti, delle rate del mutuo o perché l'impresa costruttrice che ha venduto l'immobile a rate, è fallita, il caso apparso oggi nei quotidiani ad Arzignano. Basta guardarsi attorno per vedere quanti sono i vicini in difficoltà. Persone lasciate sole dalle istituzioni che non svolgono il loro compito sociale previsto dall'articolo 3 della Costituzione; e cioè redimere gli ostacoli che si antepongono al vivere dignitosamente. Della tragedia di Lonigo, il fatto è ancora più grave poiché eseguito dall'ATER. Ci si chiede perché il Comune non è intervenuto per bloccare l'atto giudiziario su un proprio cittadino, dando aiuto. Perchè il Comune di Lonigo, non aiuta i suoi cittadini, e invece li mette su una strada, non è il primo caso nella palazzina Ater, un mese fa è toccata ad una famiglia. E' grave che un'istituzione pubblica pensi solo alla questione economica e non con il fattore umano e sociale. Qui non si tratta di fare beneficenza, ma di fornire quell'aiuto che le Amministrazioni devono dare ai propri cittadini.
Antonella Zarantonello, segretaria del circolo “Caterina Martello”del PRC di Lonigo