Vicenza: Rimandati al 10 aprile, gli sfratti della palazzina della Cassa Risparmio Veneta, di via Asiago a Noventa Vicentina

Pubblicato il da ilfogliorossodivicenza-nordest

stop agli sfrattiQuesta mattina c’era anche Rifondazione con le famiglie ad attendere in via Asiago, l’arrivo dell’ufficiale giudiziario, che dopo la pressione da parte di Rifondazione Comunista del Basso vicentino, dei Cobas e dell’Associazione ASC, ha prolungato la data degli sfratti al 10 Aprile. Si è riusciti a prorogare lo sfratto solo grazie un’opera di mediazione di Rifondazione Comunista, con le parti coinvolte: comune, comando dei carabinieri e il tribunale. Si ricorda che in quella palazzina il contratto d’affitto scadeva nel 2016, e gli inquilini versavano regolarmente l’affitto al precedente proprietario, che però non ha pensato di usarlo per far fronte alle rate del mutuo con la Banca Veneta, la quale ora vuole sfrattare le famiglie con bambini piccoli e tra cui una bimba con grave disabilità dovuta alla spina bifida, per rendere più appetibile l’investimento da parte di terzi e cioè l’acquisto della palazzina. Ciò significa che una volta che le famiglie si trovano in strada, i bambini potrebbero venir separati dai genitori, creando situazioni disperate e di grave trauma per i piccoli. Si sta cercando di evitare la divisione delle famiglie e di trovare una sistemazione in regola e dignitosa per tutti. Per questo ci appelliamo ancora una volta alla coscienza e alla solidarietà vicentina di tutti i cittadini che hanno degli appartamenti o case libere, al fine che le mettano a disposizione per evitare ulteriori traumi ai bambini. Ci appelliamo ancora al Sindaco, al fine che continui ad aiutare questi suoi concittadini e con l’occasione ringraziamo sia lui, sia il maresciallo Agnello, per la disponibilità data finora, per queste famiglie. Di sicuro la soluzione migliore sarebbe lasciare le famiglie li dove sono ora (la banca potrebbe avviare all’asta la palazzina anche con i condomini), cercando di aiutare i capofamiglia rimasti senza impiego a causa della chiusura delle loro aziende, ad impiegarsi per far fronte all’affitto e al mantenimento della famiglia. Noi lanciamo l’idea, visto che a Noventa Vicentina e dintorni non mancano certo, aree agricole, di avviare un progetto agricolo, in cui le famiglie possano produrre dei loro ortaggi e venderli al mercato. Un progetto simile è stato attuato in una delle isole veneziane e ha avuto successo, tanto che i frutti sono fortemente richiesti in tutta Italia. Creare delle cooperative di ortoagricoltori biologici, potrebbe aiutare a risolvere la questione relativa alla mancanza di lavoro. Pensiamo inoltre, che visto i contributi che l’Ater ha preso anche da questi ex lavoratori dipendenti, dovrebbe attivarsi per rendere gli appartamenti di sua proprietà vuoti, disponibili ed agibili. Non è possibile speculare finanziariamente sulla pelle delle persone e dei bambini.

Antonella Zarantonello e Irene Rui Rifondazione comunista Vicenza

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